Pubblicato il fascicolo 15, 1-2 di EJM
Il fascicolo 15, 1-2/2021 è un volume speciale tematico sulla situazione di alcune minoranze nazionali nell'Ucraina
In questo numero Meinolf Arens presenta la situazione dei Rusini (Die rusynische Nation im Donau-Karpatenraum. Wünsche und Wirklichkeiten) e Imre Szakál quella degli Ungheresi in Transcarpazia (Ungarn in der Ukraine: historische Dimensionen und aktuelle Herausforderungen). Björn Opfer-Klinge traccia la storia delle minoranze nella regione storica del Budžak (Das Budžak - Geschichte einer multikulturellen und multiethnischen Grenzregion in der Ukraine). Ciò che accomuna tutte e tre le situazioni è che paesaggi multietnici intrecciati su piccola scala, formatisi all'ombra di grandi imperi multinazionali, da quando sono stati incorporati negli Stati nazionali tendono a essere percepiti e anche trattati da questi ultimi come una minaccia o un peso piuttosto che come un possibile valore aggiunto. La conseguenza del cambiamento della struttura della popolazione a seguito di deportazione, reinsediamento o emigrazione non è solo un impoverimento culturale ma anche economico delle aree interessate.
Questa è anche la conclusione dei due contributi saggistici di Meinolf Arens (Grenzüberschreitende Kulturlandschaften im Donau-Karpatenraum 100 Jahre nach dem Ende des Ersten Weltkrieges und den Friedensverträgen von St. Germain (1919) und Trianon (1920): eine Bilanz) e di Hans Hedrich (Der Bär geht um in Rumänien. Eine Reise auf ungarischen Spuren durch Rumänien 101 Jahre nach Trianon), che hanno documentato sul posto la situazione delle minoranze negli Stati successori della corona ungherese un secolo dopo gli Accordi di Parigi.
La gamma di argomenti trattati in questo numero di EJM è completata da tre contributi che trattano, da un lato, le questioni delle minoranze con riferimento all'Unione Europea e, dall'altro, la questione più volte sollevata della misura in cui gli statuti di autonomia sono compatibili con la clausola di indivisibilità di uno Stato inscritta in diverse costituzioni. Attila Dabis affronta quest'ultima questione prendendo come esempio la Romania (Effective Participation and Territorial Integrity: A Guide to Romanian Doctrinal Claims on Regional Power-sharing), dove, a suo avviso, l'attuale costituzione rumena consentirebbe anche una divisione del lavoro tra centro e periferia (e questo è il fine ultimo di uno statuto di autonomia). In Romania, la questione è molto controversa ed è sempre stata interpretata contro la volontà della minoranza ungherese in particolare. Vesna Caminades esamina le possibilità offerte dal Comitato europeo delle regioni per le minoranze, mentre Paul Videsott e Silena Gasser, in vista di una prevista modifica della legge elettorale dell'UE, valutano come aumentare la rappresentanza delle minoranze nazionali autoctone, che dopo tutto rappresentano quasi il 7% della popolazione dell'UE, nell'unico parlamento sovranazionale europeo.
Questo numero di EJM è completato dalle recensioni di tre pubblicazioni rilevanti per le minoranze.